Non parte Howe bloccato dall’ aeronautica, non senza polemiche, qualche ripescaggio dal Grande Fratello e qualcuno che vuole rimettersi in gioco, non mancano neanche il blasonato e il miracolato
Gli ingredienti del reality ci sono tutti, personaggi più o meno noti, quelli che vogliono ritornare agli antichi allori e si buttano in una nuova avventura, i ripescati da altri reality che, per paura di cadere nuovamente nell’ anonimato ci riprovano, il blasonato che non lascia perdere niente pur di cavalcare l’ onda della notorietà, e dei soldi, naturalmente, e chi, all’ improvviso viene preso da una fede incrollabile e scrive libri, quale miglior modo per promuoverlo ? C’ è proprio tutto, bisogna solo partire per l’ India ed è quello che si apprestano a fare i concorrenti de La Tribù – Missione India.
La conduttrice Paola Perego, magari, è un po’ meno convinta di essersi messa al comando di un reality nuovo di pacca, scritta e ideata da Silvio Testi, marito della più nota Lorella Cuccarini, come lei stessa ha più volte dichiarato, non era affatto d’ accordo, rifiutandosi di essere coinvolta come autrice, limitandosi a condurre La Tribù Missione India, avrebbe di gran lunga preferito dare vita ad una nuova edizione de La Talpa che nella passata stagione aveva raccolto molti consensi.
Andrew Howe, campione di salto in lungo, non è stato autorizzato a partecipare al reality, polemizza sfogandosi con Repubblica: “Se potessi campare mangiando la sabbia lo farei, ma non posso. Per me era anche un’ opportunità economica, visto che mi hanno dimezzato la borsa di studio. Tra l’ altro io mi devo operare al tendine e sarei andato in India convalescente, non perdevo grandi giornate di allenamento. In più avrei dato visibilità all’ atletica, visto che a Roma l’ ultima volta mi hanno preso per un tennista. Si vede che devono trovare un colpevole alla figuraccia fatta dall’ Italia a Berlino, nemmeno una medaglia, al contrario del nuoto. Allora come i bambini puntano il dito sugli altri, scaricano la colpa su di me, infortunato da due anni. Non lo trovo il massimo dell’eleganza. Se sono malato, lo devo a loro, che hanno fatto finta di niente, né si sono degnati di farmi un colpo di telefono”.