Non volevamo scriverlo, quasi come non parlarne significasse tenerlo ancora fra noi, ma questa è la triste realtà Roberto Pregadio ci ha lasciati, è partito per un lungo viaggio che ce lo porta via per sempre. Pensando a lui ci viene in mente un altro grande della televisione italiana Corrado, li rivediamo insieme nella storica Corrida nata negli anni 60 in radio, poi portata in televisione, Roberto Pregadio è stata la sua spalla, un personaggio amato dal pubblico da subito.
Indimenticabili le sue espressioni durante le esibizioni dei dilettanti allo sbaraglio della Corrida, un piccolo uomo che aveva fatto grande insieme all’ amico e collega un trasmissione fatta di gente comune con la voglia di mettersi in gioco, per divertirsi, prendendosi molto sul serio. Roberto Pregadio, anche nei casi più disperati, aveva sempre trovato le parole ironiche che ci hanno strappato per 40 anni un sorriso.
Roberto Pregadio aveva alle spalle un grande carriera professionale, dopo il diploma al Conservatorio di Napoli (in pianoforte), divenne pianista nell’ Orchestra di Musica Leggera della Rai nel 1960, vari programmi in radio, poi l’ avventura con Corrado. Accompagnò Claudio Villa in un famoso concerto alla Carnegie Hall di New York nel 1961.
Nel 2009 Roberto Pregadio lascia la storica direzione dell’ orchestra della Corrida, dopo 41 anni decide di far parte del cast fisso de I Raccomandati di Carlo Conti su RaiUno, non senza polemiche da parte di tutti e gli appelli accorati di Gerry Scotti, non gli era piaciuto che in Mediaset volessero affiancargli Vince Tempera. Gli anni passano, si sa, bisogna premunirsi, un affronto che nessuno ha perdonato. Nulla contro il sostituto ma Roberto Pregadio era l’ anima della trasmissione di Canale 5.
Ciao Roberto, con te scompare una parte importante della storia della televisione italiana, vogliamo immaginarti sorridente come sempre, in qualsiasi posto tu sia, a fare battute ironiche sui nuovi concorrenti della Corrida, vogliamo pensarti al fianco di Corrado, e ci aspettiamo che nella nuova edizione tutti si alzino in piedi per ricordarti, per applaudirti con le lacrime agli occhi e con tanta nostalgia per la tua simpatia. Eri un piccolo ma grande, grandissimo uomo.