Fiorello proporrà 50 minuti di show a braccio, senza copione, ed è entusiasta della nuova avventura.
A Fiorello piacciono le sfide, e quindi approda a RaiPlay, restando comunque anche su Rai 1, nella fascia delle 20 e 30, forse la più difficile, quella dove ci sono i telegiornali. Per Fiorello è una sfida che annuncia lui stesso:
“Questo è un inizio, come la tv a colori, la terza rete. A volte mi sorprendo di come faccio ad accettare certe cose. A me piacciono le sfide, tutto potete dirmi ma non di essermi arenato sullo stesso tipo di spettacolo, ho cambiato anche le reti”.
RaiPlay cambierà con Fiorello, diventando un canale sia on demand che di programmi in diretta, proprio grazie allo showman, che più di ogni altro sa trascinare il pubblico.
Sarà un canale OTT che ha l’ambizione anche di creare dei programmi in esclusiva, proprio con Fiorello che inizierà il 4 novembre con un suo programma dal titolo Viva RaiPlay, in concomitanza con Rai 1. Solo quattro sere per il canale principale, e poi Fiorello proseguirà dal 13 novembre, per tre sere a settimana, ma solo su RaiPlay. Troverete Fiorello dal mercoledì al venerdì, e il weekend lo showman si trasferirà in radio, a Rai 2, la mattina, con Il meglio di Viva RaiPlay.
La trasmissione
Fiorello proporrà 50 minuti di show a braccio, senza copione, ed è entusiasta della nuova avventura, tanto da dichiararlo (scherzosamente) apertamente:
“In realtà gli dissi (all’Ad Rai) subito che era interessante. Ma RaiPlay aveva il nome sbagliato sin dall’inizio. Il nome ricorda ‘replay’. Se si fosse chiamato RaiFlix sarebbe stato straordinario”.
La Salini interviene sulla nuova programmazione e il grande cambiamento rappresentato da Fiorello su RaiPlay:
“Quello di oggi è un momento di forte discontinuità per la Rai, un passaggio che ho voluto fortemente e in cui ho voluto coinvolgere Fiorello sin da un anno fa. In lui ho trovato la voglia e la comprensione di quello che un broadcaster di servizio pubblico deve fare. Facciamo una cosa mai fatta al mondo: per la prima volta una piattaforma OTT si mette in gioco in questa maniera, con una produzione originale di sei settimane. Lo facciamo per esplorare al massimo le potenzialità della Rai, la sola che può farlo e lo fa per la prima volta a livello internazionale”.