La quarta serata era tutta costruita attorno al Sanremo Story, così il Festival di Sanremo 2013 ripropone i 14 big che cantano i classici della canzone italiana. Un filmato ripropone i grandissimi del festival, Domenico Modugno, Mina e dei più grandi artisti degli anni passati. Non ci saranno votazioni per i big in gara, solo della buona musica dei tempi che furono.
Si inizia con Malika Ayane che canta “Cosa hai messo nel caffé” di Riccardo del Turco, versione retrò sexy e grintosa, Malika balla e canta disinvolta accompagnata dai ballerini Paolo Vecchione e Thomas Signorelli.
Daniele Silvestri canta la mitica “Piazza grande”. Giacca casual e basco, rende onore a Lucio Dalla che interpreta molto bene ed emoziona.
Arriva la giuria di qualità, a sostituire per una sera Carlo Verdone c’è Neri Marcorè, a presiedere è il premio Oscar Nicola Piovani. Gli altri componenti sono Nicoletta Mantovani, Eleonora Abbagnato, Stefano Bartezzaghi, Cecilia Chailly, Claudio Coccoluto, Serena Dandini, Paolo Giordano e Rita Marcotulli. Questa sera voteranno per i giovani.
Annalisa Scarrone ed Emma, le due creature di Maria De Filippi cantano “Per Elisa”, brano del 1981, se la sono cavata, certo nessuna delle due ha la stessa voce intensa di Alice.
I Marta sui Tubi, accompagnati da Antonella Ruggiero, cantano “Nessuno”, presentata al Festival di Sanremo 1959 da Wilma De Angelis e da Betty Curtis.
Fabio Fazio introduce i presentatori della trentanovesima edizione del Festival della canzone italiana. Sul palco arrivano Rosita Celentano, Gianmarco Tognazzi, Danny Quinn e Paola Dominguin. All’epoca si voleva rinverdire la presentazione, li scelsero perchè giovanissimi, ma fu solo una serie di gaffe ed errori. Il quartetto dei figli d’arte presenta Raphael Gualazzi, che canta “Luce”, di Elisa, vincitrice di Sanremo nel 2001.
I Modà hanno scelto “Io che non vivo” per la quarta serata della kermesse sanremese. Accompagnati dal pianoforte di Adriano Pennino. Il successo di Pino Donaggio risale al Festival di Sanremo del 1965.
Tocca a Simone Cristicchi, vincitore nel 2007, si presenta in giacca e cravatta col solito taglio arruffatto, e canta molto bene “Canzone per te” di Sergio Endrigo.
Molinari con Peter Cincotti hanno scelto un classico “Tua”, interpretazione coinvolgente.
Maria Nazionale canta “Perdere l’amore”, la canzone simbolo di Massimo Ranieri che vinse nel 1988. Il suo vibrato non rende certo la potente voce del titolare del brano, niente a che vedere con lui. Una versione del tutto personale che non fa battere il cuore.
Poi arriva Marco Mengoni a cantare una canzone che ha segnato profondamente il Festival di Sanremo anno 1967, la canzone “Ciao amore ciao” fu eliminata, a vantaggio di ‘Fin che la barca va’ di Orietta Berti. Luigi Tengo si suicidò per questo. Qualche anno dopo, nel 1971, il brano venne cantato da Dalida a Canzonissima. Marco Mengoni l’ha cantata benissimo e si è anche commosso.
L’inaugurazione della statua in bronzo dedicata a Mike Bongiorno, alta circa due metri, é stata donata alla città dalla Fondazione Mike Bongiorno, per ricordare il forte legame tra il conduttore e il Festival.
Salgono sul palco gli Elio e le storie tese in compagnia di Rocco Siffredi. Hanno scelto “Un bacio piccolissimo”, il brano portato al successo da Robertino nel 1964. Un pezzo allegro, brioso che interpretano alla perfezione.
Max Gazzè celebra la storia di Sanremo con “Ma che freddo fa”, cantata dalla quindicenne Nada al Festival del 1969. Versione scoppiettante e fresca che piace al pubblico.
Pippo Baudo é accolto da vera e propria standing ovation. La Littizzetto lo ha baciato per la seconda volta e gli consegna il Premio Città di Sanremo.
Chiara Galiazzo omaggia Mia Martini con “Almeno tu nell’universo”, è consapevole della grande responsabilità nel presentare il brano che fu della grande Mimì. Ma è impossibile riascoltarla da altri che non siano lei.
Sul palco gli Almamegretta orfani di Raiz, assente per questioni religiose, con loro il rapper napoletano Clementino cantano la cover de “Il Ragazzo della via Gluck”.
Parte anche la gara dei giovani. Inizia Antonio Maggio con “Mi servirebbe sapere”, orecchiabile e radiofonica. La seconda cantante é Ilaria Porceddu con “In equilibrio”, seguita da Blastema con “Dietro l’intima ragione”, Renzo Rubino con “Il postino (amami uomo)”, dedicata all’amore omosessuale. A trionfare é Antonio Maggio. Renzo Rubino, invece, il premio della critica Mia Martini.