Raoul Bova ha fatto promozione in qualsiasi trasmissione per la miniserie in onda da stasera su Canale 5, Come un delfino, di cui è, oltre che interprete principale, anche produttore con la casa di produzione divisa con sua moglie. Un progetto fortemente desiderato da Raoul Bova che è riuscito a realizzare grazie a Piersilvio Berlusconi, diffusamente ringraziato in più di un’occasione, per avergli permesso di tornare nel mondo in cui è nato, l’affascinante attore era infatti un nuotatore, una carriera che ha abbandonato per non essere stato ammesso alle olimpiadi per un suo errore nelle qualificazioni.
Il regista di Come un delfino è Stefano Reali, la morale è che nella vita c’è sempre una seconda opportunità che bisogna saper cogliere. Come un delfino, liberamente ispirata alla vita del nuotatore Domenico Fioravanti, è la storia di Alessandro, campione di nuoto che, all’apice del successo, deve interrompere la sua carriera per motivi di salute. Don Luca (interpretato da Ricky Memphis) gli propone di allenare un gruppo di ragazzi difficili, una sorta di riscatto per loro che rischiano di perdersi, allontanando dalla loro vita mafia e malavita sostituiti dallo sport.
Raoul Bova spiega anche che il Don Luca di Come un delfino, si ispira ad un sacerdote che, nella vita reale, è costretto a vivere sotto scorta a Napoli dove ha aperto una casa famiglia in una villa confiscata ad un boss della camorra e che trascorre la sua vita a girare per i vicoli e portarli nella sua casa famiglia.
Nella fiction oltre a Raoul Bova e Ricky Memphis anche Maurizio Mattioli e Barbora Bobulova, nelle scene iniziali di Come un delfino, ci saranno anche veri campioni di nuoto, Luca Marin, Filippo Magnani e Alessia Filippi che da sabato fa parte del cast di Ballando con le stelle 7.