Una piacevole visione sul piccolo schermo in chiaro. Il programma Dov’è Mario? di Corrado Guzzanti colpisce immediatamente per la solita verve satirica ma anche per la cura dei particolari narrativi. La prima puntata non è stata un déjà-vu.
Sorprendente e del tutto padrone degli spazi scenici, torna in tv Corrado Guzzanti e lo fa interpretando un intellettuale di sinistra, Mario Bambea che a seguito di un incidente d’auto scopre la sua doppia identità. Accanto a lui è messa una badante che in realtà nel suo paese è anche una poetessa e trova spazio durante le apparizioni di Bambea a teatro.
Il professore di giorno scrive, studia e partecipa a trasmissioni in cui il suo sapere è valorizzato e divulgato. Non appena si addormenta, si sveglia in lui un personaggio triviale e comico che attinge alla comicità più spicciola per fare colpo su un teatro comico di provincia.
All’Odeon, così si chiama il teatro, entra in scena per la prima volta dopo aver rubato il copione di un altro attore. Lanciato sul palcoscenico con il nome dell’altro, ottiene un successo insperato. Si lascia andare a considerazioni volgari e razziste, perde la erre moscia che ha durante tutto il giorno e spopola con i suoi sketch grotteschi. Una sorta di Dottor Jekyll e Mister Hyde.
Ogni sera lo sketch s’interrompe perché l’infermiera Dragomira di origini rumene, la poetessa inascoltata, lo va a prendere direttamente sul palcoscenico. Dopo la timidezza iniziale anche Dragomira vive il suo momento di gloria, raccontando a pubblico in sala, le sue poesie più belle. L’infermiera è l’unica testimone, discreta e appassionata, della trasformazione del dottore.