Renzi promette di abbassare ancora il Canone RAI

Il premier ce la sta mettendo tutta per far amare la RAI dagli italiani e anche se sono state fatte – sembra – delle concessioni di troppo, come l’intervista al figlio di Riina a Porta a Porta, il premier insiste sul canone RAI e promette che dal 2017 sarà abbassato ancora. 

Con la legge di Stabilità è passato da poco più di 130 euro a 100 euro ma il Premier è convinto che il lavoro del governo possa ricompensare ancora gli italiani e la fiducia dimostrata nel suo gabinetto. Tant’è che promette a gran voce di abbassare il canone a partire dal 2017. Ecco la sua lunga dichiarazione:

“Lo abbiamo abbassato da 130,50 a 100 euro. L’obiettivo è continuare ad abbassarlo. Sono convinto che si possa fare abbastanza agevolmente”

ha detto il Presidente del Consiglio nel corso della lunga diretta #Matteorisponde su Twitter e Facebook da Palazzo Chigi. Poi ha aggiunto:

“E’ un progetto sul quale la Rai potrà lavorare. Girerò la richiesta ai vertici dell’azienda”. “Rai e governo hanno lanciato un progetto di consultazione sul contratto di servizio per andare a decidere insieme”, ha ricordato poi. “Non ci interessa chi conduce il talk show ma i contenuti”.

E come si procederà? Tutto stabilito da Governo che è impegnato

  • ad adottare con la massima sollecitudine il decreto interministeriale attuativo del nuovo regime di pagamento del canone Rai, chiarendo i punti sinora rimasti incerti e sui quali si stanno montando campagne allarmistiche e di disinformazione; ad assumere iniziative per chiarire ai cittadini che il canone è dovuto per il possesso di un apparecchio Tv in grado di ricevere il segnale digitale terrestre o satellitare, direttamente o tramite uno strumento esterno”.
  • a valutare la possibilità per i prossimi anni, tenendo anche conto che è necessaria una modifica legislativa, di assumere iniziative normative volte a considerare a favore dei cittadini italiani residenti permanentemente all’estero ed iscritti all’Aire l’esenzione o la riduzione del canone Rai sugli immobili da essi posseduti in Italia, a condizione che non siano locati o dati in comodato d’uso”.

 

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