Cosa farà adesso Jude Law? Si godrà un momento di “disoccupazione” dopo aver lavorato duramente all’interpretazione di un papa per a televisione. Un film diretto da Paolo Sorrentino – The Young Pope, che lo ha impegnato duramente.
Saranno sette o forse otto puntate. Hanno lavorato tutti molto duramente. Jude Law compreso. Adesso è alla Berlinale dove presenta invece Genius, un film diretto da Michael Grandage e sceneggiato da John Logan, lo stesso de Il Gladiatore, dedicato alla figura di Tom Wolfe e all’amicizia che negli anni Trenta questo scrittore strinse con l’editor Max Perkins, il talent scout che portò allo scoperto Hemingwau e Fitzgerald. L’attore, intervistato dal Corriere della Sera, parla del suo papa immaginario:
«Un Papa immaginario, di New York, piuttosto conservatore, una figura complessa. Lo vedremo anche nella sua vita quotidiana e nella percezione che gli altri hanno di lui. Ho visto Habemus Papam di Nanni Moretti e l’ho trovato amabile, soprattutto quando mostra quello che può succedere durante un conclave. Papa Francesco? Sta facendo un lavoro fantastico».
Ma poi parla anche di Wolfe, lo scrittore dimenticato di cui anche lui ha fatto la conoscenza girando Genius.
«Anch’io non l’avevo mai sentito nominare prima, la gente tende a confonderlo con Tom Wolfe de Il falo delle vanità. Mi sono preparato leggendo i suoi libri,Angelo, guarda il passato o Il fiume e il tempo. Eppure alla sua epoca era famoso come Hemingway e Scott Fitzgerald (appaiono nei camei di Dominic West e Guy Pearce, ndr). Wolfe era esuberante, gesticolava come un italiano, viveva avventure e risse da bar, egoista come lo sono tanti artisti. Non sono così negativo: Picasso era egoista, ma ci ha resi tutti più ricchi».