Questa storia non avrà mai fine, o almeno non nei prossimi mesi, Milly Carlucci aveva dichiarato guerra a Baila, il talent show danzereccio che copiava vistosamente il suo Ballando con le stelle, ed essendo l’unico motivo per cui è ancora sul piccolo schermo, ogni altro tentativo di presentare altri programmi non sono andati come sperava, la militaresca conduttrice, aveva deciso di mettere tutto nelle mani del suo avvocato per iniziare a dare battaglia a Roberto Cenci & Company, precisando che non ce l’aveva con Barbara D’Urso.
Sappiamo tutti come è andata a finire, il giudice del Tribunale di Roma ha deciso che Baila era un clone a tutti gli effetti e ne diffidava la messa in onda, nonostante tutto, è andato in onda con le modifiche stabilite dal giudice, ne è venuto fuori un talent approssimato, senza né capo né coda, sconvolgimento che ne ha determinato il flop di ascolti, che ha causato la chiusura anticipata.
Mediaset aveva fatto ricorso, aggiungendo la richiesta di risarcimento di due milioni di euro ritenendo che il risultato disastroso degli ascolti fosse dovuto alle modifiche che si erano per forza di cose dovute apportare, per non somigliare troppo a Ballando con le stelle. Notoriamente in Italia nei tribunali si respira aria di calma, le cause si trascinano per anni ma, guarda caso, per questa le cose sono andate avanti alla velocità della luce, il ricorso è stato respinto e della richiesta di risarcimento non se ne fa niente.
Non contenta di aver stravinto, Milly Carlucci non vuole fermarsi, cavalcando l’onda della vittoria, che appare essere più personale che professionale, avrebbe deciso di non chiudere la faccenda, e sembrerebbe decisa a chiedere a sua volta un risarcimento di due milioni di euro, la stessa cifra che aveva chiesto Baila per ripagare i danni del flop, il motivo sarebbe il presunto danno all’immagine.
Come andrà a finire è tutta da vedere, di sicuro la guerra vinta contro Baila, crea un precedente importante, incoraggiata dai fatti, ha avuto modo di dire la sua anche Antonella Clerici che, in una recente intervista, ha dichiarato di non aver potuto fare nessuna azione legale nei confronti di Io canto, all’epoca, dice, la Rai era un’altra.