Giorgio Panariello è sempre stato un personaggio Rai, i suoi one man show hanno fatto epoca, nella prossima stagione tornerà in televisione ma cambia rete e approda su Canale 5, il nuovo show dovrebbe chiamarsi “Panariello nel Paese delle Meraviglie”, è il titolo provvisorio, il comico toscano lo racconta in una intervista al Corriere della Sera.
Quattro prime serate per Giorgio Panariello, l’ultima volta lo abbiamo visto su Rai Uno con “Torno subito”, un fedelissimo alla Rai che ha deciso di cambiare rotta perchè in Mediaset gli hanno dato fiducia, è stato Pier Silvio Berlusconi a credere in lui: “Piersilvio ha sposato l’idea, un’idea molto ambiziosa. Non mi è mai capitata un’adesione così convinta a un progetto”.
Nel corso dell’intervista al Corriere della Sera Giorgio Panariello si toglie qualche sassolino dalla scarpa e spara sulla Rai, tira qualche frecciatina alla Rai, ovviamente, racconta che in Viale Mazzini non ha mai saputo a chi rivolgersi, in Mediaset sa a chi rivolgersi, ha dei punti fermi, un progetto ambizioso in cui il grande capo di Cologno Monzese ha creduto.
Le coreografie sono state affidate a Bill Goodson, lo stesso coreografo del Chiambretti Night e del Ballo delle debuttanti, un reality flop di qualche anno fa, condotto da Rita Dalla Chiesa. Giorgio Panariello spiega che si tratta di un connubio fra il comico e la magia: “Abbiamo bisogno di stupore, è importante gratificare anche l’occhio”, sembra che stia cercando di scritturare un esperto del prestigioso Cirque du Soleil il famoso Dragone, con gli show di Céline Dion.
Giorgio Panariello spiega cos’è un ona man show: In Italia vuol dire: “Non ci sono gli ospiti e li devi far te… Il format sono io- In effetti è così, nel nuovo show ritorneranno i personaggi che lo hanno reso famoso e ce ne saranno anche altri di nuovi: Il Vaia è di quelli che stanno davanti al bar dalla mattina alla sera, con la sigarettina, i Ray-Ban anni 70, bevono liquori come il Punt e Mes, il Don Bairo e portano in piazza i problemi di famiglia. Sanno tutto di tutti e chiudono sempre le frasi alla toscana, vaìavaìavaìa, che è dispregiativo, per dire levati di qua” spiega Panariello. “Poi c’è Luingi, un brasiliano di Scandingi, in provincia di Firengi. È senza lavoro e si è inventato che insegna il ballo latino americano e pensa che per essere brasiliano basta finire le parole in ingi”. Vi ricorda qualcosa?