Stravince Roberto Vecchioni con “Chiamami ancora amore”, un vero trionfo al Festival di Sanremo 2011 per una canzone elegante e popolare. Il cantautore milanese è tornato al Festival dopo 42 anni, per le insistenze del suo grande amico Gianni Morandi, è stato il primo ad accettare, per non essere più un cantautore di nicchia, per confrontarsi con le giovani leve, per provare ad accantonare la qualità a favore della quantità. Hanno avuto ragione sia Gianni Morandi che Roberto Vecchioni a crederci. “Non me l’aspettavo mai,” ha dichiarato commosso il vincitore, dedicando la vittoria a sua moglie.
Il Festival di Sanremo 2011 sarà ricordato per molte cose, per essere stato vero, per la conduzione di un giovanotto di 66 anni che è riuscito a mettere insieme giovani, giovanissimi e giovani di un tempo, ragazzi che arrivano con onore da un talent show di qualsiasi provenienza, musica d’autore a canzoni più spensierate, i dialetti che diventano una realtà linguistica, musica e show che hanno viaggiato a braccetto in un connubio perfetto.
Roberto Vecchioni, Al Bano, Anna Oxa, a confronto con la nuova generazione che di televoto vive, di chi ha dovuto fare una lunga gavetta per entrare a far parte a pieno titolo del mondo della musica italiana, quella che conta, Emma Marrone ed i Modà, quella che sa commuovere e convincere, come Nathalie Giannitrapani, che canta in punta di piedi, ma con una forza immensa dentro.
Ma il Festival di Sanremo 2011 ci ha fatto conoscere meglio anche chi, fino a ieri, pensavamo fosse solo un’immagine ed esibizione di quanto madre natura le ha regalato. Scopriamo, invece, una Belen Rodriguez che sa cantare con una voce convincente, ballare con sensualità, senza essere volgare, esibirsi dal vivo in una dolcissima canzone argentina, commossa perchè accompagnata da un chitarrista d’eccezione, suo padre.
Elisabetta Canalis, nonostante gli intoppi con l’inglese, non certo sua madre lingua, ballare con qualche impaccio, ma perfetta ugualmente, che ha regalato grandi sorrisi e cordialità ed è maturata molto dopo i salti sul bancone di Striscia la notizia, che sembrano lontani anni luce.
I vincitori morali, le vere star del Festival di Sanremo 2011 sono stati, indiscutibilmente, Luca e Paolo, padronanza del palco, valida spalla di Gianni Morandi, anche se a volte sembrava il contrario, lo hanno maltrattato in qualsiasi modo, definendolo “telecomandato” da un tecnico del suono. Luca e Paolo hanno anche coinvolto i tecnici che hanno permesso tutto quel che c’è dietro ad uno spettacolo così impegnativo. Hanno fatto satira politica entrando nel vivo di Destra e Sinistra, senza salvare nessuno, mai di cattivo gusto, andando a toccare gli argomenti più scottanti, ci hanno fatto ridere per cinque serate indimenticabili. “Ti sputtanerò”, “Uno su mille ce la fa”, “Grazie perché”, tutte canzoni di Gianni Morandi, rivisitate il dialogo fra amici al bar, insomma, resteranno sicuramente la parte vincente del Festival di Sanremo 2011.
Cosa possiamo dire ancora di Gianni Morandi? Abbiamo già detto tutto, il suo Festival di Sanremo 2011 è stato quello della semplicità, una conduzione mai urlata, pacata, educata, come è nel suo stile, un tono di ufficialità che sapeva di casa nostra, anche lui ha avuto i suoi scontri, ma non ha mai fatto trapelare nulla. E pazienza se con le interviste dei grandi ospiti non ci è andato tanto d’accordo, non fa niente se con Monica Bellucci non stava più nella pelle per quel decollété troppo esibito, cercando di farsi perdonare da sua moglie urlandole dal palco “ti amo”.
La celebrazione dei 150 d’Unità d’Italia al Festival di Sanremo 2011 ci ha fatto riscoprire canzoni che sono la storia del nostro paese che, spesso, dimentichiamo, forse non conosciamo o forse non vogliamo conoscerle. Una stupenda esibizione di Davide Va de Sfross di “Vita l’italia” in chiave pop, un appassionato Roberto Vecchioni in “O surdato innamorato”, l’Inno di Mameli, sussurrato da Roberto Benigni ed un brano scritto da Gianni Bella, “Risorgimento”, che Gianni Morandi ha cantato commuovendosi, pensando al suo amico colpito da ictus, impossibilitato a parlare e cantare, con una standing ovation finale del pubblico in sala.
Venendo alla gara vera e propria, sul terzo gradino del podio del Festival di Sanremo 2011, non avremmo voluto vedere Al Bano, la sua “Amanda è libera” è, secondo noi, il brano meno riuscito. Davide Van De Sfroos meritava molto di più, ha fatto conoscere agli italiani un dialetto laghée, ostico per chi non è comasco, ma il suo “Yanez” ci farà cantare e ballare nonostante le parole a volte sconosciute, da nord a sud, isole comprese, facendoci immaginare su spiagge meravigliose, ballando con gli amici e intonando parole dal significato sconosciuto ai più. Ma succede anche con quelle in inglese, non capiamo nulla, ma cantiamo ugualmente.
Bravissimi anche Emma Marrone e i Modà, hanno conquistato meritatamente il secondo posto cantando “Arriverà”, ed è già il più scaricato su iTunes e gettonatissimo in radio. Una bella coppia canora e, a quanto pare, anche nella vita. Noi avremmo voluto un ex equo, due realtà diverse che fanno parte della nostra vita, la forza di riprendersi in mano la vita che tentano di soffocare, e l’amore, che della nostra vita, è parte essenziale.
Ospite d’eccezione Massimo Ranieri che con Gianni Morandi hanno ripercorso la loro carriera, anche quando erano rivali, le vittorie e le sconfitte di una vita passata a cantare, raccontate da due ormai vecchi amici. Scopriamo anche che Massimo Ranieri sa cantare perfettamente anche in dialetto genovese. Le due “mazze” del Festival di Sanremo 2011 già ipotizzavano in sala una conduzione a due del prossimo Sanremo.
Roberto Vecchioni ha conquistato, dunque, anche il pubblico del televoto con” Chiamami ancora amore”, professore di liceo prima, e docente universitario dopo, parecchie spanne sopra gli altri colleghi nella votazione finale, nei giorni scorsi ha voluto precisare il senso del suo brano: “È una canzone trasversale e ci tengo a dire che non voglio che venga data alcuna coloritura politica. Parla delle cose che io amo, la gente che lavora, i giovani, i soldati che vanno a morire lontano da casa senza una vera ragione. È dedicato ai ragazzi, alle loro speranze troppo spesso disilluse. Sono contento che siano tornati a protestare, a farsi sentire.
Sul palco del Festival di Sanremo 2011 è tornato anche Raphael Gualazzi, vincitore della sezione giovani, con “Follia d’Amore”, anche lui meritatamente. Dopo più di dieci anni, l’Italia tornerà a gareggiare in quel che una volta si chiamava Eurofestival, dove i vincitori del Festival di Sanremo entravano di diritto. Quest’anno ci sarà anche Raphael Gualazzi in quel che adesso di chiama Eurovision Song Contest, in onda il 14 maggio su Rai Due.