Il colpo di stato costringe la casa di produzione Magnolia a trasferirsi in acque più sicure, le intenzioni sono di rimanere in zona Caraibi
Cercasi location per L’ Isola dei Famosi costretta a traslocare dall’ Honduras, tempi duri per la settima edizione del reality costretta ad abbandonare quel meraviglioso angolo di mondo ancora incontaminato. Armati di armi e bagagli devono necessariamente abbandonare le coste di Cayo Cochinos su cui i naufraghi vip e no, per tre lunghi anni, hanno sofferto fame e freddo.
Il golpe di questi giorni in Honduras ha visto destituire dall’ esercito il presidente Manuel Zelaya, eletto democraticamente, sostituendolo con il presidente del Congresso, Roberto Micheletti, dal chiaro cognome italiano, bergamasco per l’ esattezza, la colpa di Zelaya era di voler modificare un articolo della Costituzione che riguardava la non ricandidatura di un presidente.
Carlo Previati, produttore esecutivo di Magnolia comunica che la decisione di abbandonare Cayo Cochinos era comunque già nell’ aria, è solo stata affrettata dai recente accadimenti politici, stavano già cercando un nuovo luogo in cui far naufragare i famosi, dopo tre anni ne sentivano la necessità, esperienza già fatta per la prima location dell’ Isola dei Famosi a Santo Domingo dove la permanenza è sempre durata tre anni.
La produzione del reality pare abbia già fatto numerosi sopralluoghi in molti paesi, non è molto semplice trovare un’ altra sistemazione, le esigenze sono molte e trovare un luogo non accessibile a chiunque, turisti inclusi, richiede un accurato lavoro di ricerca, pare che il destino dell’ Isola dei Famosi sia sempre legato alla terra centroamericana, caraibica per l’ esattezza.
Pensare che l’ Honduras era stato scelto proprio per la stabilità politica e per la bellezza naturale, bisognerà solo vedere se questo fulmine a ciel sereno potrà causare uno slittamento dell’ inizio dell’ Isola dei Famosi, considerando che, una volta scelta la location, dovranno reinstallare tutto l’ apparate elettrico e quant’ altro necessario per la preparazione all’ accoglienza dei naufraghi, a partire dai chilometri di cavi elettrici e televisivi, che sono davvero tanti.